Pubblicato il 26 ottobre 2022
Nella cornice della Sala Rossini dello storico Caffè Pedrocchi, Melpignano ha dialogato con Roberto Siagri, fisico, imprenditore, presidente Carnia Industrial Park, co-fondatore e già amministratore delegato Eurotech sotto la moderazione della giornalista del Corriere della Sera Diana Cavalcoli.
Nel corso dello speech Dario Melpignano ha affrontato una tematica di grande attualità: la necessità di ripensare il rapporto tra umano e digitale alla luce dell'incertezza in cui stiamo vivendo.
L'intervento di Dario Melpignano al festival Galileo è partito dalla raccolta "Crepuscolo" di Max Horkheimer, che raccoglie le considerazioni del futuro fondatore della Scuola di Francoforte sulla società tedesca negli anni del regime nazista. Viviamo anche oggi in tempi difficili, che richiedono in egual misura un ripensamento radicale del ruolo dell'uomo nel mondo.
In linea con Horkheimer, Melpignano ritiene necessario ridefinire e superare l'umanesimo, inteso come centralità auto-istituita dell'uomo nei confronti del mondo.
Così come è prevalsa fino a oggi nello sviluppo della cultura, della società e della sensibilità, infatti, tale centralità ha portato l'umanità e il pianeta in una condizione di crisi tale da mettere in pericolo la nostra stessa sopravvivenza come specie.
Declinando questo pensiero alla dimensione imprenditoriale, è necessario ridefinire il rapporto tra umano e digitale. La forte risposta emotiva di chi ha avuto la possibilità di provare l'esperienza dell'Overview Effect alla fiera Futura Expo, ricorda Melpignano, mostra la strada da seguire.
I nuovi modelli di pensiero e di business dovranno infatti mettere al centro la dimensione collettiva, il creato, la vita e l'amore, scardinando il modello accentratore prevalso sul Web nell'era dei social media.
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La necessità di mettere in pratica nuovi modelli di business e di sviluppo in una dimensione storica di profonda incertezza passa inoltre dalle peculiarità del tessuto industriale italiano.
Gli imprenditori che intendono dare vita a nuove start-up devono infatti tenere conto delle specificità del nostro Paese, che presenta eccellenze dal punto di vista industriale ancora non declinate al massimo delle loro potenzialità nella dimensione digitale.
La via intrapresa da Neosperience, ricorda Melpignano, consiste proprio nell'agganciare nuove start-up verticali alle piccole-medie imprese con un focus industriale specifico.
Unendo expertise e competenze anche molto diverse tra loro è possibile creare valore e accelerare il processo di transizione digitale in modo alternativo rispetto agli "unicorni" e ai disruptor statunitensi.
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