Pubblicato il 27 maggio 2020
In questi mesi è stata utilizzata per: cercare una cura e un vaccino, condividere informazioni e ricerche, osservare e predire l'evoluzione della pandemia, assistere il personale sanitario e controllare la popolazione.
Come si è comportata l’IA in questo periodo? Ha soddisfatto le aspettative di scienziati, tecnici e medici?
Esiste un detto abbastanza comune che afferma: “le difficoltà portano alla verità”.
È indubbio che il momento di difficoltà che stiamo vivendo porterà alla luce ciò che è vero, importante e di valore, e ciò che non lo è. L’intelligenza artificiale non fa eccezione.
Questo periodo sarà uno spartiacque. Fra qualche tempo saremo in grado di voltarci indietro e identificare in questi mesi il momento della verità per molte tecnologie.
Fra quelle che sembrano comportarsi meglio c’è l’Intelligenza Artificiale: i risultati ottenuti sono stati essenziali per il contrasto alla pandemia. Quali dei suoi utilizzi potrà rivelarsi utile anche anche nei prossimi anni?
Oggi parleremo dei trend che la pandemia sembra delineare per il futuro dell’IA.
La sanità ha cominciato il suo processo di digitalizzazione da molti anni. Con l’aumentare dell’età del pubblico, i costi dei trattamenti sono cresciuti sempre più: il digitale, da sempre, è la risposta più ovvia quando si tratta di risparmiare risorse, e anche questo caso non fa eccezione. Sull'argomento avevamo scritto un approfondimento qualche mese fa.
Oggi però le prospettive sono cambiate. La digitalizzazione non è più vista solo come un strumento per diminuire i costi, ma come un potenziatore del trattamento sanitario, oltre che della ricerca medica in sé.
Per esempio, la velocità con cui si è riusciti a sviluppare i primi prototipi di vaccini si deve tutta all'Intelligenza Artificiale. La start up americana Moderna è riuscita a ridurre significativamente il tempo necessario per sviluppare un prototipo di vaccino grazie al supporto della bioinformatica, di cui l'IA è parte integrante.
La pandemia ha dato una grande spinta alla ricerca medica. L’Intelligenza Artificiale in questo ambito ha visto una profonda e velocissima crescita. Stiamo assistendo a una rivoluzione.
È corretto aspettarsi che la ricerca vivrà un periodo di grande prosperità nei prossimi anni; molte nuove conquiste arriveranno.
Per esempio, gli algoritmi predittivi possono prevedere lo sviluppo o l’insorgere di una malattia in un paziente apparentemente sano e abilitano la personalizzazione del trattamento sanitario (in base alla storia clinica del paziente e all’analisi della suo DNA). L’Intelligenza Artificiale è stata inoltre utilizzata come “mente” dei robot chirurghi con ottimi risultati.
Oltre a ciò, nei prossimi anni assisteremo probabilmente all’esplosione della telemedicina potenziata con l’IA. La situazione attuale, in cui il sistema sanitario si è ritrovato oberato dall’emergenza, ha reso necessario un ripensamento dei processi di supporto al paziente.
Andare in ospedale per questioni non essenziali è sconsigliato. Poter ricevere assistenza medica da remoto è quindi diventato fondamentale. Lo sviluppo di prodotti per la digital health ha visto una grande crescita, e il ruolo dell’intelligenza artificiale nel portare avanti tali iniziative è centrale.
Così facendo il peso del servizio sarebbe solo parzialmente a carico degli operatori; per evitare lungaggini i casi più semplici sarebbero gestiti direttamente dall’IA, ovviamente sotto la supervisione di un umano.
In quali features può essere utile? Attraverso, per esempio, l’analisi dei bio-dati dei paziente, l’IA può mandare autonomamente un alert al medico curante in caso insorgessero problemi. In base al comportamento quotidiano del paziente, l’IA può suggerire attività e migliorie allo stile di vita. Può inoltre analizzare il sentiment della persona, e reagire di conseguenza dando un supporto psicologico. In verità, le applicazioni sono quasi infinite.
La pandemia ha obbligato a ripensare al sistema educativo in tutto il mondo.
Stiamo assistendo a una rivoluzione in cui l’Intelligenza Artificiale giocherà un ruolo determinante.
Già nel 2017 il rapporto Artificial Intelligence Market aveva previsto un incremento del mercato dell’IA “educativa” del 47,5%, dal 2017-2021, negli Stati Uniti.
La didattica a distanza, come avevamo scritto in un nostro precedente articolo, è sinonimo di democratizzazione dello studio. In questo contesto, l’IA è in grado per esempio di offrire la personalizzazione dei contenuti didattici in base agli interessi e alle possibilità degli studenti.
Per esempio, questa può offrire esercizi diversi a seconda del livello dello studente. Se uno rimane indietro nello studio, può facilitare il suo recupero. Invece, se un ragazzo per esempio soffre di disturbi d’apprendimento, può ricevere una didattica personalizzata.
Esistono società che hanno già realizzato piattaforme per l’educazione che funzionano anche grazie all’IA. Una di queste è la Carnegie Learning. Nata come startup dell’Università di Pittsburgh, propone alle scuole della piattaforme digitali AI based per fornire test e feedback personalizzati agli studenti, dalla scuola dell’infanzia sino al livello universitario.
In definitiva, nei prossimi mesi assisteremo a una diffusione esplosiva dell’eLearning. È difficile, se non impossibile, pensare che torneremo a una didattica esclusivamente fisica; più probabilmente verranno sviluppati sistemi a fruizione mista, un po’ digitale e un po’ sul posto. L’Intelligenza Artificiale, in questo, potrà giocare un ruolo essenziale per migliorare l’esperienza dello studio a distanza.
Attraverso l’analisi dei pattern e la raccolta di enormi quantità di dati, oggi l’Intelligenza Artificiale può arrivare a riconoscere con precisione lo sviluppo di processi anche molto complessi.
In questo periodo, per esempio, l’IA è stata utilizzata per predire lo sviluppo della pandemia con ottimi risultati (per quanto la situazione sia costantemente in divenire e non manchino eventi inaspettati e dati incompleti).
Prima dell’emergenza Coronavirus, questa sua abilità era utilizzata soprattutto in ambito industriale, commerciale, nel campo scientifico (meteorologico, matematico, etc.) ed economico.
Per esempio l’IA è in grado di predire gli errori e programmare la manutenzione dei macchinari. Riesce inoltre a conoscere in anticipo la quantità di prodotti da realizzare per i clienti in base a, per esempio, il clima, le tendenze di mercato, i giorni festivi e lavorativi, etc.
Le società che forniscono utilities sono in grado di prevedere quanta acqua/luce/gas verrà utilizzata dai propri clienti, gestendo così efficacemente la produzione e la distribuzione.
In ambito commerciale ed economico, già oggi grandi società utilizzano l’IA per prevedere gli sviluppi del mercato, gli acquisti delle persone e le loro preferenze. Ad esempio Amazon utilizza un’IA in grado di prevedere a quali prodotti sarà interessato un loro cliente in base allo storico di ricerca.
Negli ultimi anni c’è stato un momento nella vita di ognuno in abbiamo pensato: “il mio telefono mi ascolta”. Dicevi a un amico che volevi un telefono nuovo e subito compariva la pubblicità dell’ultimo smartphone. Fortunatamente, però, nessuno ascolta le nostre conversazioni (almeno non per fini di profilazione). Queste pubblicità erano il risultato di un’analisi “intelligente” dei nostri bisogni. Era un’Intelligenza Artificiale a proporle.
Se la tecnologia verrà perfezionata non è difficile immaginare che l’IA possa avere ulteriori applicazioni in grado di influenzare direttamente la nostra vita di tutti i giorni.
Va però tenuto in considerazione che esiste il rischio che possa entrare “troppo” nelle nostre abitudini; sta a istituzioni, legislatori e privati riconoscere fino a dove spingersi per non infrangere la libertà delle persone.
Le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale sono infinite. Questo periodo critico ha messo in luce alcune qualità di questa tecnologia, che si sono dimostrate estremamente utili. Ciò che abbiamo imparato sull’IA durante la lotta contro il Covid-19 si dimostrerà essenziale anche in altri campi, sia scientifici che commerciali. Partendo oggi dalla consacrazione di questa tecnologia, non dobbiamo però dimenticarci dei possibili rischi inerenti al suo utilizzo massiccio e non controllato.